Caro Pierpaolo ti racconto il tuo omicidio by Simona Ruffini

autore:Simona Ruffini [Ruffini, Simona]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2024-02-05T23:00:00+00:00

Il mistero degli avvocati di Pino Pelosi

Pino Pelosi è un ragazzo di strada, uno di quelli che sembra quasi destinato a entrare e uscire di prigione per il resto della vita, come poi in effetti sarà. È uno di quelli di cui a nessuno importa, se non fosse per il fatto che ha ammazzato Pier Paolo Pasolini. Così, l'avvocato d'ufficio che interviene in questi casi e con questi soggetti, viene “licenziato” dopo poche ore dall'incarico. Gli segue un avvocato di fiducia, uno di quelli che si nominano personalmente, cosa che Pelosi fece su suggerimento di un compagno di galera. Passano solo due giorni e Pelosi cambia ancora legale, effettuando di proprio pugno non una nomina, ma una tripla nomina.

A prendere il posto del legale di fiducia sono Tommaso e Vincenzo Spaltro, due fratelli, e Rocco Mangia, difensore di uno dei massacratori del Circeo. Ma come avrebbe potuto Pelosi pagare la parcella di gente di questo “calibro”? Non è tutto; dopo poche settimane anche gli Spaltro finiscono fuori gioco, e pronunciano le parole che ti ho riportato prima. Non mettono in dubbio che Pelosi si sia trovato sul luogo del tuo delitto, ma sono persuasi (ovviamente aggiungerei io) che non fosse solo, e che “la Rana” stia proteggendo qualcuno. Ecco allora che Rocco Mangia resta l'unico avvocato di Pelosi.

È sempre Berti a ricostruire gli eventi e a insinuare il sano dubbio nel lettore, quando dice nel suo articolo del 21 Novembre del 1975 che: “nelle prime ore del pomeriggio di lunedì 10 Novembre, Giuseppe Pelosi, "la Rana", è entrato nell'ufficio matricola del carcere minorile di Casal del Marmo a Roma e ha chiesto; «Datemi un "Modello 13"». Sul modulo ha scritto, con una insospettata padronanza del linguaggio curialesco: «Revoco le nomine relative agli avvocati Vincenzo e Tommaso Spaltro. Si conferma, invece, la nomina dell'avvocato Rocco Mangia del Foro di Roma”.

Viene il sospetto che sia stato imbeccato e guidato da qualcuno in questo, essendo Rocco Mangia non solo il difensore della Roma violenta (ma questo conta poco, dato che tutti hanno diritto all'assistenza legale) ma anche protagonisti di un evento inquietante. Lo confidò l'avvocato di parte civile Nino Marazzita al quotidiano “Libero” nel 2012, e mi viene sempre da chiedermi “ma perché queste cose vengono svelate sempre troppo tardi?”; Rocco Mangia avrebbe raccontato al suo collega di aver ricevuto 50 milioni di lire (nel 1975) dalla Democrazia Cristiana per assumere la difesa di Pelosi.

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